Danilo Chirico introduce Don Pino Demasi nel corso dell’incontro sul libro “Dimenticati” al Trame Festival di Lamezia Terme (CZ).
Tag Archives: dimenticati
Il premio Losardo al libro “Dimenticati”
Alessio Magro e Danilo Chirico ritirano il “Cristo d’argento” al premio Giannino Losardo 2011 il 5 giugno 2011 all’Auditorium comunale di Fuscaldo (CS) per il libro “Dimenticati”.
A Tor Vergata con Dario Vassallo
Un dibattito all’università di Tor Vergata a Roma con Dario Vassallo organizzato da Mediapolitika
Presentazione “Dimenticati” a Tor Vergata
Prima presentazione all’Università per il libro “Dimenticati”. Saremo il 26 gennaio a Tor Vergata, a Roma, grazie all’associazione Mediapolitika.
Ecco il comunicato stampa.
ROMA, 26 GENNAIO: A TOR VERGATA L’INCONTRO
“CONTROMAFIE – LEGALITA’ E INFORMAZIONE IN TERRE DI MAFIA”
L’associazione culturale Mediapolitica e l’associazione daSud, in collaborazione con il coordinamento Libera Roma organizzano l’incontro: “Contromafie – Legalità e libera informazione in terre di mafia”.
L’appuntamento è per mercoledì 26 gennaio 2011, alle 10, presso l’aula Moscati della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. L’incontro si aprirà con la presentazione del Rapporto 2008-2010 dell’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione della Fnsi e dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, a cura di Alberto Spampinato. Seguirà il ricordo di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il cinque settembre scorso, con la testimonianza di Dario Vassallo.
Infine, proiezione dei booktrailer e colloquio con gli autori dei libri: Dimenticati, di Danilo Chirico e Alessio Magro; Zagare e sangue. L’informazione è Cosa Nostra, di Vincenzo Arena. Sono stati invitati gli studenti e i docenti dei corsi di laurea triennale in Scienze della Comunicazione e magistrale in Informazione e Sistemi editoriali della Facoltà di Lettere e Filosofia di Tor Vergata e gli studenti delle scuole superiori dell’VIII e X Municipio di Roma.
Contatti:
www.mediapolitika.com/contromafietorvergata
email: redazione.mediapolitika@gmail.com
evento Facebook: Contromafie – Legalità e libera informazione in terre di mafia
I Calabresi vogliono essere parlati
Pensieri, quelli di Chirico, Magro e Cascini, che ricordano quelli di Corrado Alvaro: “I Calabresi vogliono essere parlati”. Ciò che è vero per tutti i popoli del mondo, è vero anche per i Calabresi. Per comprenderli e descriverli devi immergerti tra di loro e parlare con loro, invece molto spesso sono raccontati da persone che non li hanno conosciuti oppure sono passati tra di loro, rapidamente, a volo di uccello. Sono tanti i grandi inviati che arrivati in Calabria hanno firmato pezzi superficiali e spocchiosi o hanno usato i microfoni della televisione come clave con l’unico obiettivo di costruire l’ennesimo caso di omertà, l’ennesima macchietta da schernire. In questo compito sono facilitati da soggetti che, per apparire difensori delle proprie comunità ed ottenere qualche meschino voto in più, negano, minimizzano, giustificano quanto, invece deve essere denunciato con vigore e fermezza. Com’è avvenuto, a gennaio, dopo la spietata e infame caccia al nero e la deportazione dei neri africani che si sono ribellati all’estorsione sulla loro miserrima paga ed alle violenze subite. Mentre chi vuole veramente bene alla propria terra e vuole mantenerne integri e credibili i valori che la nutrono, si misura sui problemi e sui mali che l’affliggono con il linguaggio della verità nuda e cruda, perché così agisce il medico che vuole guarire l’ammalato. Rifugge dalle parole consolatrici e soprattutto dalle parole e dai comportamenti che piacciono alla ‘ndrangheta. Denuncia, senza indulgenza, i mali, per poi assegnare la legittima luce ai comportamenti nobili che sono presenti e vivi in tanta parte delle nostre comunità. La ‘ndrangheta ha raggiunto l’attuale potenza anche perché è stato un fenomeno poco conosciuto fino a qualche decennio addietro, oscurato dalla più appariscente “cosa nostra” siciliana, dalla camorra napoletana e dalla disattenzione dei mass media. Numerose inchieste giudiziarie hanno disvelato la sua crescita vertiginosa nell’ultimo quarantennio e su di esse si è sviluppata una copiosa letteratura che ne ha divulgato la conoscenza. Diffondere le relazioni della magistratura e degli organi inquirenti, che costituiscono fonti di altissima qualità, è certamente indispensabile per conoscere il fenomeno. Ma la letteratura non può fermarsi ad esse. Deve aiutare ad una comprensione maggiore del fenomeno congiungendo all’indagine giudiziaria un lavoro ed una riflessione che avvenga dentro il corpo vivo delle comunità afflitte dal fenomeno. È il lavoro compiuto da Danilo ed Alessio, nelle 500 pagine del loro racconto che si immerge dentro i problemi drammatici che affliggono il nostro popolo, li vive, li soffre e li descrive con rigore intellettuale e morale. I capitoli del libro raccontano la brutalità sanguinaria della ’ndrangheta in tutte le sue attività criminali. Sembrano le tappe della sofferenza inflitta al popolo onesto e laborioso, in un accostamento ideale all’iniziativa annuale di un Pastore della chiesa locridea di celebrare la Via Crucis con soste di riflessione e di preghiera nei luoghi simbolo della violenza e del dolore.